Almeno teoricamente tutto è installato correttamente ed è pronto a funzionare. teTeX è un pacchetto molto grosso. Vorrai quindi imparare teTeX, come forse hai già fatto con altri programmi complessi, lentamente, invece di essere sommerso dalla sua complessità.
Allo stesso tempo, però, vogliamo fargli fare qualcosa di utile. Quindi invece di stare a guardare TeX mentre compone
``Hello, World!''come il Professor Knuth suggerisce nel The TeXBook, eseguiremo TeX su un paio di documenti di teTeX per provare l'installazione.
La prossima sezione,
Stampare la documentazione, è in realtà una guida per imparare ad usare teTeX.
Descrive la stampa della documentazione inclusa con teTeX (in formato
LaTeX e .dvi
). La sezione successiva,
Comandi di TeX e LaTeX, è più un ``libro di ricette'' che una
guida. Discute come formattare i documenti LaTeX e descrive alcuni dei
comandi ed environment (``ambienti'') delle classi di documenti
più usate.
La sezione Pacchetti di estensione per LaTeX ed altre risorse spiega come usare i molti pacchetti LaTeX già esistenti per personalizzare secondo i tuoi gusti i documenti.
Le prime volte che usi teTeX sarebbe meglio che tu ti collegassi come
root
. Se non lo fai, metafonts può non essere capace di creare
le directory necessarie per i suoi fonts. Un'opzione del programma
texconfig
consente di dare il permesso di scrittura a
tutti sulle directory dei fonts, ma se stai lavorando su un sistema
multiutente questo, per motivi di sicurezza, non è desiderabile.
Comunque, se non hai i privilegi per scrivere sulle directory in cui
vengono immagazzinati i fonts, metafont
si lamenterà di non
poter creare le directory. Non verrà prodotto nulla perché non ci sono
i caratteri necessari. Questo non è un grosso problema. Scollegati e
ricollegati come root
, poi ripeti l'operazione che ha causato
problemi.
Il bello di teTeX è che se fai qualche errore che lo fa ``saltare'', non vengono mai fatti danni. Non è come un compilatore con il quale puoi ad esempio danneggiare tutta la partizione di root se un puntatore punta da qualche parte non prevista. Cosa? Non hai ancora letto il manuale di teTeX? Beh, è ovvio. Si trova ancora nella distribuzione, in forma di codice sorgente, ed aspetta di essere elaborato.
Quindi non aspettiamo oltre, sarai senz'altro ansioso di leggerlo. Si trova nella directory
/usr/lib/teTeX/texmf/doc/tetex.
Il file che contiene il manuale in formato LaTeX si chiama
TETEXDOC.tex
(l'estensione .tex
viene usata sia per i
file di TeX che per quelli di LaTeX. Alcuni editor, come
emacs(1)
, sono in grado di riconoscere la differenza). C'è anche
un file TETEXDOC.dvi
che è bene tenere in un posto sicuro --- ad
esempio un'altra directory --- nel caso più tardi tu voglia provare i
tuoi driver .dvi
. Dopo averlo messo via, digita
latex TETEXDOC.texLaTeX scriverà alcuni messaggi di avvertimento. Il primo,
LaTeX Warning: Label(s) may have changed. Rerun to get the cross-references right.(le etichette potrebbero essere cambiate. Riesegui per avere i giusti riferimenti incrociati) è standard. E` normale costruire l'indice di un documento eseguendo due volte LaTeX sul documento stesso. Quindi, ripeti il comando. Gli altri avvertimenti possono essere tranquillamente ignorati. Ti informano del fatto che alcuni dei percorsi FTP di cui si parla nel documento sono troppo lunghi per lo spazio loro assegnato (se sei proprio curioso, cerca su uno dei manuali di TeX una spiegazione di
\hbox
e \vbox
).
Noterai che teTeX ha prodotto numerosi file da TETEXDOC.tex
.
Quello che ci interessa è TETEXDOC.dvi
: è il file indipendente
dal dispositivo che puoi mandare indifferentemente allo schermo o alla
stampante. Se esegui teTeX sotto X Windows, puoi avere un'anteprima del
documento con xdvi(1).
Per i nostri scopi supporremo che tu abbia una HP LaserJet II. A questo punto dovresti dare il comando
dvilj2 TETEXDOC.dviche produce, a partire da file
TETEXDOC.dvi
, un file in formato
PCL che contiene anche i ``soft fonts'', cioè informazioni sui fonts che
verranno trasmesse alla stampante. Questa possibilità non è
offerta da TeX o da LaTeX, ma da dvilj2
. Gli altri
driver .dvi
offrono la possibilità di sfruttare le capacità del
particolare dispositivo che supportano. dvilj2(1)
risponderà
alle richieste di fonts fatte nel documento LaTeX fornendo il font più
simile disponibile nel sistema; nel caso di un documento contenente solo
testo, come TETEXDOC.tex
, non ci sono molti problemi. Tutti i
fonts richiesti vengono infatti generati da metafont, che viene chiamato
automaticamente da dvilj2(1)
e provvede a creare i fonts che non
sono già sul sistema (la prima volta che esegui dvilj2
il
programma deve generare tutti i fonts, e questo può richiedere anche
alcuni giorni se il tuo sistema è veramente lento). Ci sono
alcune opzioni di dvilj2
che controllano la generazione dei
fonts, e ne puoi trovare una descrizione nella relativa pagina di
manuale. In effetti non ci dovrebbe essere bisogno di eseguire
direttamente metafont; se questo bisogno invece si presenta c'è qualcosa
che è andato storto nell'installazione. Tutti i driver .dvi
chiamano direttamente metafont attraverso la libreria di ricerca dei
percorsi kpathsea --- anche la descrizione di questa va oltre gli scopi
di questo documento --- e non dovrai lavorare più con metafont per ora
--- tutti i sorgenti metafont della libreria di font Computer Modern sono
forniti.
Puoi stampare TETEXDOC.lj
con il comando
lpr TETEXDOC.ljCi può essere bisogno di installare un filtro di stampa in grado di capire il PCL. Leggi il Printing-HOWTO per i dettagli.
La teTeX Guide, un documento di nove pagine, dà alcune informazioni utili per affinare ulteriormente la configurazione del sistema: di qualcosa abbiamo già parlato, di molto altro non parlerò nel teTeX HOWTO.
Non ho potuto sperimentare di persona alcune delle informazioni contenute nella prossima sezione poiché ho una stampante non PostScript HP Deskjet 400, a getto d'inchiostro a colori, collegata alla porta parallela di Chanel3.
Comunque il fatto di non possedere una stampante PostScript non rappresenta un ostacolo alla capacità di stampare testi e grafica nei tuoi documenti. Vedi la sezione Ghostscript per installare Ghostscript, se non è già installato sul tuo sistema.
E` facile preparare documenti da elaborare con TeX. Prendi un file di testo, assicurati che fra i paragrafi ci sia una linea vuota, ed esegui TeX su quel file con il comando
TeX il_tuo_file_di_testoIl risultato sarà un file con lo stesso nome ed estensione
.dvi
.
Il testo è composto con il font Computer Modern Roman corpo 10, ha
interlinea singola e giustificazione su entrambi i margini. Se contiene
caratteri speciali, come ad esempio il simbolo di dollaro, inserisci prima
di essi il carattere backslash e riesegui TeX sullo stesso file. A questo
punto puoi elaborare il file prodotto da TeX con il driver .dvi
che preferisci (vedi sopra) per stampare il documento.
L'altra sola cosa a cui fare attenzione nei file da elaborare con TeX è l'uso delle virgolette aperte e chiuse, che devono essere inserite come due accenti gravi o due apostrofi. Emacs, in modo TeX, è in grado di farlo automaticamente.
"Queste sono virgolette ascii." ``Queste sono virgolette `TeX-style'.''Se vuoi suggerimenti per modificare il formato delle pagine prodotte da TeX, puoi consultare una guida come A Gentle Introduction to TeX, di cui abbiamo già parlato.
I documenti da elaborare con LaTeX devono rispettare qualche regola in più, ma la preparazione di documenti complessi è molto più semplice.
Essenzialmente LaTeX è un linguaggio di marcatura per documenti il cui
scopo è quello di mantenere separati lo stile ed il contenuto. Per
esempio, per ottenere un titolo di sezione con TeX dovresti porre uno
spazio di 36 punti prima del titolo, poi specificare che il titolo deve
essere composto in grassetto, con un carattere di corpo 24, poi copiare
il testo del titolo e il numero di pagina in cui esso appare nell'indice,
infine lasciare uno spazio di 24 punti dopo il titolo. Con LaTeX, invece,
è sufficiente usare il comando \section{}
, che fa tutto
questo da solo. Se hai bisogno di cambiare il formato dei titoli di
sezione puoi cambiare la definizione di \section{}
invece
del testo nel documento. Grazie a questo se hai bisogno di cambiare il
formato di documenti lunghi più di una dozzina di pagine puoi risparmiare
ore di lavoro.
Tutti i documenti LaTeX hanno tre sezioni: un preambolo (preamble), il corpo (body) del testo, e un ``postambolo'' (postamble). I termini inglesi indicati fra parentesi fanno parte del gergo tecnico standard e sono molto usati fra i TeXnici.
Nel preambolo, come minimo, viene specificato il tipo del documento da produrre --- la classe del documento --- e viene poi inserita una linea che indica l'inizio del corpo del testo. Per esempio:
\documentclass{article} \begin{document}Il ``postambolo'' è generalmente molto semplice. Tranne in casi molto particolari contiene una sola linea:
\end{document}che specifica la fine del documento.
Nota la coppia \begin{document}
e
\end{document}
: in LaTeX questo definisce un
environment. Tutto il testo deve essere all'interno
di un environment, e molti comandi funzionano solo all'interno
dell'environment in cui sono chiamati.
L'environment document
è comunque l'unico in cui LaTeX
impone questa convenzione. Cioè, è l'unico environment
assolutamente necessario in un documento (un'eccezione è la classe
letter
, lettera, che richiede anche \begin{letter}
e \end{letter}
. Vedi la sezione
Lettere). Comunque, molte istruzioni per la modifica del formato
sono specificate come environment. Sono descritte nelle sezioni
seguenti.
Nelle classi di documento si possono specificare dei parametri: per esempio, se avessimo voluto usare fonts di corpo 12 invece del corpo 10 nell'esempio precedente avremmo potuto specificare
\documentclass[12pt]{article}La classe di documento article (articolo) provvede alle modifiche necessarie.
Le classi di documento usate più frequentemente sono poche. Sono descritte nel seguito. La classe report (relazione) è simile alla classe article, tranne per il fatto che produce una pagina separata con il titolo e fa sì che ogni sezione inizi in una nuova pagina. La classe letter include definizioni speciali per indirizzi, saluti e formule di chiusura, alcune delle quali sono descritte nel seguito.
Puoi includere del codice LaTeX ``inscatolato'', detto comunemente
package, con il comando \usepackage{}
.
\usepackage{fancyhdr}Questo comando include il file di stile
fancyhdr.sty
da una
delle directory TEXINPUTS
che tu e teTeX avete specificato
durante i processi di installazione e configurazione.
\documentclass{article} \usepackage{fancyhdr} \begin{document}
Nota che le dichiarazioni \usepackage{}
sono fatte prima di
\begin{document}
, cioè nel preambolo.
fancyhdr.sty
estende il comando \pagestyle{}
in
modo che tu possa creare testatine e fondi pagina personalizzati. Molte
classi di documento LaTeX definiscono questi elementi nei seguenti stili
di pagina standard:
\pagestyle{plain} % stile di pagina standard -- il numero di pagina è % centrato in basso sulla pagina. \pagestyle{empty} % nessuna testatina nè fondo pagina. \pagestyle{headings} % stampa il numero di sezione ed il numero di pagina % in alto sulla pagina. \pagestyle{myheadings} % stampa informazioni personalizzate nella testatina.Tutto quello che si trova a destra del segno di percento su una linea è un commento.
Il comando \pagestyle{}
ha effetto solo nella pagina
successiva. Per cambiare testatine e fondi pagina nella pagina corrente
usa invece il comando
\thispagestyle{stile_di_pagina}
Gli stili di caratteri dipendono in parte dal font specificato nel documento. Comunque, i caratteri in grassetto e in corsivo dovrebbero essere disponibili per ogni font presente nel sistema. Può essere usata anche la sottolineatura sebbene la sua gestione presenti problemi particolari. Vedi la sezione Pacchetti di estensione per LaTeX ed altre risorse.
Ci sono vari modi per evidenziare un testo. Quello che può essere usato
su tutti i sistemi è il comando \em
. Tutto il testo su cui
agisce viene reso in corsivo. Per esempio:
Questa parola verrà {\em evidenziata.}
Se il testo in corsivo è seguito da testo non in corsivo puoi specificare
l'uso di un fattore di correzione. Il comando da usare è
\/
.
Questo esempio {\em sarà\/} stampato correttamente. Questo esempio {\em non} sarà stampato correttamente.
Meno portabili, ma ancora accettabili in casi in cui sono usati da soli,
sono i comandi \it
, \bf
, e \tt
;
i caratteri su cui agiscono verranno stampati rispettivamente in corsivo,
in grassetto e con spaziatura fissa.
{\tt Questo testo sarà stampato con spaziatura fissa,} {\it questo in corsivo,} {\bf e questo in grassetto\dots} tutto in un paragrafo.Il comando
\dots
stampa tre puntini di sospensione che non
verranno divisi fra più linee.
La versione più recente di LaTeX, che è quella che hai, include dei comandi in grado di trattare correttamente i casi in cui un comando di evidenziazione ne sostituirebbe un altro.
Questo {\it non è {\bf grassetto corsivo!}}
teTeX compone il testo in corsivo finché non incontra il comando
\bf
; poi inizia a comporlo in grassetto.
Per risolvere questa situazione, lo schema di selezione dei fonts NFSS richiede tre parametri per ogni carattere: forma, spessore del tratto e famiglia. Non tutti i fonts hanno tutti questi stili. Nel caso abbia bisogno di sostituire il font richiesto con un altro, LaTeX stamperà un messaggio di avvertimento.
Puoi specificare le seguenti forme per i fonts:
\textup{testo} % testo tondo (predefinito) \textit{testo} % corsivo \textsl{testo} % inclinato \textsc{testo} % maiuscolettoQuesti sono i due spessori del tratto che la maggior parte dei fonts ha:
\textmd{testo} % spessore medio (predefinito) \textbf{testo} % grassettoCi sono tre famiglie generalmente disponibili.
\textrm{text} % roman (predefinito) \textsf{text} % senza grazie \texttt{text} % macchina da scrivere (spaziatura fissa, simile al % Courier)
Usando questi comandi per scegliere gli stili dei caratteri puoi combinarne gli effetti
\texttt{\textit{Questo esempio darà probabilmente luogo ad una sostituzione di font, poiché molti fonts non includono uno stile macchina da scrivere corsivo.}}La famiglia applicata normalmente è Computer Modern, che è un font bit-mapped. Altre famiglie di font sono in formato PostScript Type 1. Vedi la sezione Usare fonts PostScript per i dettagli.
Ci sono anche vari accenti e caratteri speciali che puoi usare nei tuoi documenti. Quelli che seguono sono solo alcuni fra quelli disponibili (prova a stamparli sulla tua stampante)
\'{o} \`{e} \^{o} \"{u} \={o} \c{c} `? `! \copyright \pounds \dag
Infine, ci sono caratteri che vengono interpretati come comandi da TeX e LaTeX. Di uno abbiamo già parlato, ed è il simbolo di dollaro. L'insieme completo è il seguente:
# $ % & _ { }se vuoi usare questi caratteri nei tuoi documenti li devi far precedere da un backslash.
E` possibile usare anche diversi alfabeti, ad esempio greco e cirillico. Con LaTeX è facile comporre testi non solo in inglese: questo argomento è trattato in uno dei testi di cui abbiamo parlato.
Modificare i margini in un documento TeX o LaTeX non è una cosa semplicissima. Molto dipende dall'indentazione relativa del testo di cui vuoi aggiustare i margini. Anche la posizione dei comandi di modifica dei margini è significativa.
Per i cambiamenti che devono avere effetto su un intero documento LaTeX,
è possibile usare i comandi \evensidemargin
e
\oddsidemargin
. Modificano il margine sinistro delle pagine
pari e dispari rispettivamente. Per esempio
\evensidemargin=1cm \oddsidemargin=1cmaggiunge 1 centimetro al margine sinistro delle pagine pari e dispari. Nota che questo spazio va ad aggiungersi al margine sinistro standard, che è di un pollice (2,54 cm). Questi comandi influenzano l'intero documento e spostano l'intero corpo del documento a destra e sinistra sulla pagina, non importa l'impostazione locale dell'indentazione, per cui risulta sicuro usare environment LaTeX come
verse
e list
.
Quelle che seguono sono alcune macro per la modifica dei margini. Agiscono in modo differente dai comandi citati. Poiché usano comandi in TeX puro, non è garantito che rispettino i margini che sono stati impostati da un environment LaTeX, ma le puoi mettere ovunque in un documento e cambiare i margini da quel punto in poi.
%% margins.sty -- v. 0.1 di Robert Kiesling %% Copie di questo codice possono essere distribuite liberamente in %% forma di testo. %% %% Alcuni comandi elementari TeX per la modifica dei margini. Le lunghezze %% sono in pollici: %% %% \leftmargin{1} %% imposta il margine sinistro a 1 pollice %% \leftindent{1} %% imposta l'indentazione dei paragrafi seguenti a %% 1 pollice %% \rightindent{1} %% imposta il margine destro dei paragrafi seguenti %% a 1 pollice %% \llength{3} %% imposta la lunghezza delle linee seguenti a 3 pollici %% \message{Margins macros...} \def\lmargin#1{\hoffset = #1 in} \def\lindent#1{\leftskip = #1 in} \def\rindent#1{\rightskip = #1 in} \def\llength#1{\hsize = #1 in} %% %% (End of margins macros.}Metti questo codice in un file di nome
margins.sty
nella tua
directory $TEXINPUTS
locale. I comandi sono spiegati
nei commenti del file. Per usarli in un documento devi includere il file
con il comando
\usepackage{margins}nel preambolo.
Già che siamo in argomento: se non vuoi che il testo venga giustificato a destra, che è quello che viene fatto normalmente, puoi chiedere a LaTeX di usare lo sbandieramento a destra con il comando:
\raggedright
Anche impostare l'interlinea ha le sue difficoltà.
baselineskip è la misura della distanza fra le linee del testo. E` dato come misura assoluta. Ad esempio
\baselineskip=24ptoppure, in modo migliore:
\setlength{\baselineskip}{24pt}La differenza fra le due forme è che setlength rispetterà le impostazioni che possono essere in effetto nel momento in cui usi il comando.
Il problema nell'uso di baselineskip è che viene modificata anche la
distanza fra titoli di sezione, note a piè di pagina e così via. Devi
quindi assicurarti che baselineskip sia impostato correttamente per
l'elemento di testo che stai componendo. Ci sono, comunque, packages
LaTeX come setspace.sty
che ti aiuteranno in queste circostanze.
Vedi la sezione
Pacchetti di espansione per LaTeX ed altre risorse.
In LaTeX sono disponibili classi di documenti che forniscono formati standard per i documenti, ad esempio environment che facilitano la formattazione di liste, citazioni, note a piè di pagina ed altri elementi di testo. Le classi di documenti più usate sono descritte nelle sezioni seguenti.
Come abbiamo già detto, la classe article
e la classe
report
sono simili. Le differenze principali consistono nel
fatto che la classe report
crea una pagina separata per il
titolo e fa cominciare ogni sezione su una nuova pagina.
Per inserire in queste classi di documento titoli, abstract (riassunti) e nome dell'autore puoi ad esempio usare:
\title{Le abitudini di accoppiamento dei Cactus} \author{John Q. Public} \abstract{Descrizione di come i comuni cactus del deserto cercano delle pozze d'acqua adatte per poter effettuare l'accoppiamento}nel preambolo. Poi, il comando
\maketitledato all'inizio del testo genererà una pagina con il titolo nella classe report, oppure, nel caso della classe article, il titolo e l'abstract all'inizio del documento.
Le sezioni possono essere definite con comandi come i seguenti:
\section \subsection \subsubsectionQuesti comandi producono delle sezioni numerate come quelle comunemente usate nei documenti tecnici. Per avere delle sezioni non numerate usa
\section* \subsection* \subsubsection*e così via.
In LaTeX sono disponibili molti environment per formattare del
materiale da mettere in evidenza. Puoi inserire delle citazioni usando
l'environment quotation
:
\begin{quotation} Inizio della citazione... ... fine della citazione. \end{quotation}Per citazioni più corte puoi usare l'environment
quote
.
Per formattare i versi di una poesia usa l'environment verse
:
\begin{verse} Nel mezzo del cammin di nostra vita\\ mi ritrovai per una selva oscura\\ chè la diritta via era smarrita \end{verse}Nota che per andare a capo al momento giusto devi usare dei doppi backslash, altrimenti LaTeX riempirà le linee in un environment
verse
come fa in qualsiasi altro environment.
Ci sono molti modi per fare una lista. Per avere una lista puntata puoi
usare l'environment list
:
\begin{list} \item Questa è la prima voce della lista. \item Questa è la seconda voce della lista... \item ... e così via. \end{list}
Per una lista numerata usa l'environment enumerate
:
\begin{enumerate} \item Voce numero 1. \item Voce numero 2. \item \dots \end{enumerate}
Una lista di descrizioni usa l'environment description
.
\begin{description} \item{Forno} Sporco, ha bisogno di una resistenza nuova. \item{Frigorifero} Sporco. Mi dispiace. \item{Lavandino e scarico} Sporco, il rubinetto dell'acqua fredda perde. \end{description}
La classe letter
usa delle definizioni che consentono di
formattare lettere d'affari.
L'environment letter
ha bisogno di un argomento, l'indirizzo del
destinatario della lettera. Il comando address
, che deve essere
inserito nel preambolo, definisce l'indirizzo del mittente. Il comando
signature
definisce il nome del mittente come deve apparire in
chiusura.
Il sorgente LaTeX di una semplice lettera d'affari può essere simile a questo.
\documentclass[12pt]{letter} \signature{John Q. Public} \address{Viale dei giardini, 123\\00100 Roma\\Tel: 123/456-7890} \begin{document} \begin{letter}{ACME Mattoni SpA \\Corso Raffaello\\20100 Milano} \opening{Gentile Signore/Signora:} A proposito di uno dei vostri mattoni che ho trovato sul tappeto del mio soggiorno insieme ad alcuni frammenti del vetro rotto della mia finestra... (Resto del corpo della lettera). \closing{Distinti saluti,} \end{letter} \end{document}Nota che negli indirizzi ci sono dei doppi backslash che specificano dove occorre andare a capo.
Abbiamo già detto che evidenziare il testo sottolineandolo può portare dei problemi particolari. In effetti TeX non ha alcun problema a sottolineare il testo dato che è una convenzione usata in matematica. In LaTeX puoi sottolineare le parole con il comando:
\underline{testo da sottolineare}Il problema è che la sottolineatura non viene spezzata su diverse linee e, in alcuni casi, il testo sottolineato può non essere giustificato. Comunque c'è un pacchetto di macro per LaTeX, già pronto, che modifica il modo di evidenziazione del testo in modo che usi la sottolineatura. Si chiama
ulem.sty
, ed è uno dei tanti pacchetti LaTeX che sono
disponibili liberamente su Internet.
Per usare ulem.sty
, usa il comando
\usepackage{ulem}nel preambolo del documento.
Il LaTeX Catalogue descrive in una sola linea ciascun pacchetto disponibile per LaTeX, oltre al nome ed al percorso CTAN. Per l'indirizzo su cui trovare la versione più recente del ``Catalogue'', vedi la sezione Dove trovare altre informazioni.
Alcuni dei pacchetti disponibili per LaTeX sono:
Includi istruzioni condizionali nei tuoi documenti.
Definisce un font per i capolettera.
Font e preprocessore per produrre documenti in Sanscrito.
Una classe per LaTeX2e per comporre ricette.
Varianti degli stili ``article'' e ``report''.
Per ottenere l'URL completo a partire dal percorso dato nel
Catalogue, unisci il percorso all'indirizzo del sito ed al percorso della
directory di livello più alto dell'archivio CTAN che vuoi contattare. Per
esempio, la directory CTAN del sito
ftp.tex.ac.uk è ctan/tex-archive
. L'URL completo della
directory del pacchetto refman sarebbe:
ftp://ftp.tex.ac.uk/ctan/tex-archive/ + macros/latex/contrib/supported/refman = ftp://ftp.tex.ac.uk/ctan/tex-archive/macros/latex/contrib/supported/refman/Alcuni pacchetti contengono più di un file, quindi viene dato solo il percorso della directory del pacchetto.
Quando hai determinato l'URL, puoi scaricare il pacchetto da uno dei siti
CTAN elencati nella sezione
Appendice A.
Puoi scaricare una lista completa del contenuto dell'archivio: è
contenuta nel file FILES.byname
, che si trova nella directory
principale dell'archivio. Puoi anche effettuare delle ricerche on line
sull'archivio specificando una parola chiave con il comando ftp(1)
quote site index <parola_chiave>